Dalla lettura delle “Linee guida” emanate dall’ANAC (deliberazione n. 8 del 23/06/2015) emerge che l’ambito di applicazione della Legge 190/2012 e quello del D.Lgs. 231/ 2001 non coincidono.
Mentre le norme contenute nel D.Lgs. 231/ 2001 sono finalizzate alla prevenzione di reati commessi nell’interesse o a vantaggio della società, ai sensi della Legge 190/2012 il concetto di corruzione è molto più ampio e persegue anche la finalità di prevenire condotte volte a procurare vantaggi indebiti al privato corruttore in danno della società.
Il concetto di corruzione preso a riferimento dall’ANAC ha un’accezione in cui non rilevano solo le fattispecie penalistiche disciplinate dagli artt. 318, 319 e 319-ter del Codice Penale, ma anche l’intera gamma dei reati contro la PA disciplinati dal Titolo II del Libro II del Codice Penale, nonché anche le situazioni di “cattiva amministrazione”.
Nel concetto di “cattiva amministrazione” vanno compresi tutti i casi di deviazione significativa dei comportamenti dei funzionari pubblici e delle decisioni delle pubbliche amministrazioni, nonché le situazioni nelle quali interessi privati condizionino impropriamente l’azione dell’amministrazione, sia che tale condizionamento abbia avuto successo, sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo.
Pertanto, le società in controllo pubblico che abbiano già approvato un modello di organizzazione e gestione disciplinato dal D.Lgs. 231/2001 sono tenute ad integrarlo con l’adozione delle misure idonee a prevenire anche i fenomeni di corruzione e di illegalità all’interno delle società in coerenza con le finalità della Legge 190/2012.
Tali misure, che devono fare riferimento a tutte le attività svolte dalla società, costituiscono il “Piano di prevenzione della corruzione” della società.
Le misure volte alla prevenzione dei fatti di corruzione ex lege n. 190/2012 sono elaborate dal RPC in stretto coordinamento con l’Organismo di vigilanza.
Laddove il “modello 231” e il “Piano di prevenzione della corruzione” siano riuniti in un unico documento, è necessario che siano collocati in due sezioni distinte, al fine di identificare con chiarezza i relativi contenuti, poiché ad essi sono correlate forme di gestione e responsabilità differenti.